
LAMPEDUSA
Gli
antichi naviganti chiamarono così Lampedusa per i lampi che colpivano l’isola durante
le frequenti procelle. Era un luogo ostile per chi la osservava dalla penisola
italica, così lontana dalla costa e così vicina all’Africa. Un limite da non
oltrepassare, quanto le colonne d’Ercole a ovest. Vista dall’altra sponda del
Mediterraneo, Lampedusa assume tutt’altro aspetto. È un’entrata verso un mondo
dorato in cui si parla di libertà, di diritti e di opportunità per tutti. È
come un rito di iniziazione in cui superare delle prove per diventare non
uomini, ma cittadini. Attraversare il deserto, superare il viaggio in alto mare
su un barcone, sconfiggere i custodi a guardia della porta. Sono pronti a
tutto, ma nessuno di loro ce la farà. Alcuni di loro periranno nel viaggio nel
deserto, altri fra le tempeste che tanto spaventavano la terra ferma. Chi
raggiungerà le sponde di Lampedusa si accorgerà che non diventerà cittadino, ma
clandestino. Con la speranza, almeno, di rimanere Uomo.

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